Questo
post darà fastidio a tanti, che mi rimprovereranno di aver escluso gli attacchi
terroristi nei paesi musulmani. Francamente io dico che chi non combatte per la
libertà di esprimersi senza costrizioni, e scappa dal proprio paese, non va
commiserato né compatito.
Libertà.
Iniziare
un discorso sulla tematica che raccoglie in se questa parola è arduo. Ho scelto
tre frasi che secondo me ne racchiudono la vera essenza, per introdurre un altro
discorso che, per mia modesta opinione, è ben più importante. Parla della
libertà di pensiero e del modo violento con cui alcuni la vogliono reprimere,
uniformando le menti all’indottrinamento.
Voltaire
diceva: “Essere veramente liberi è potere. Quando posso fare ciò che voglio,
ecco la libertà. Un uomo è libero nel momento in cui desidera di esserlo”.
Continuando
con Oscar Wilde: “ Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli
altri”.
E
finisco con Theodor Adorno: “ La libertà non sta nello scegliere tra bianco e
nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta”.
In
Occidente per ottenere la libertà è stato versato tanto sangue, questo sangue è
l’inchiostro con cui sono scritte le costituzioni di molti stati. In questo
particolare momento storico, la nostra manifestazione del libero pensiero si
ritrova a lottare con un oscurantismo retrogrado, basato su testi vecchi di
millenni. La nostra civiltà si è data regole di convivenza pacifica, di
rispetto della libertà individuale e collettiva. In questo contesto gli atti
dell’individuo non possono essere determinati da forze soprannaturali. L’uomo
attua le sue scelte nel libero arbitrio, secondo coscienza. La ragione e la
libertà di pensiero dominano l’attuazione delle scelte di vita, sia nel bene
sia nel male, assumendone le responsabilità derivanti. Voltaire disse: “La mia
liberta finisce, dove inizia la vostra”. Ora seguendo le varie trasmissioni di
questi giorni sulle stragi che hanno colpito la Francia e la Germania: mi sorge
una domanda.
Prima
di continuare voglio fare una premessa: non ho un credo religioso, ne sono
ateo. Questo non vuol dire che non mi sia mai posto domande, e da queste sono
arrivato ad una conclusione mia personale, nella quale dico che “L’universo è
pensiero che discerne sul tutto”. Ed ora ecco la domanda: che cos’è la
religione?
Quello
che dirò potrà dare fastidio, ma è una mia libertà quella di esprimere il mio
pensiero,derivato da una mia lettura intrapresa negli anni sulla storia delle
società che mi circondano. Sembrerà semplicistica e per alcuni anche banale e
lapidaria, ma non importa perché questa è la mia opinione in osservanza alla
manifestazione del libero pensiero.
Risposta:
“La religione è coercizione mentale per le masse”, al fine di detenere
controllo e potere. È una frase forte, lo so, ma la religione è un attentato
alla mia libertà (per la quale i miei padri hanno combattuto nei secoli, e
ritengo padri tutti quelli che sono morti per la libertà di pensiero). Un uomo
non può vivere con la paura della morte. La religione ti da direttive in
funzione di essa. Ora voglio fare un passo indietro nei secoli. La prima
religione che si arrogava il diritto di essere solo lei la custode del credo,
unica depositaria delle risposte che l’uomo cercava da sempre, è stata quella
ebraica. L’avvento del cristianesimo portò alla distruzione di un impero e
impose le regole per essere un buon credente. Esse furono decise dagli uomini
che a quel tempo governavano ciò che rimaneva dell’Impero Romano, nel primo
concilio ecumenico. Era presieduto da Costantino I e fu tenuto a Nicea nel 325 d.c.
Qui si decisero quali fossero i vangeli veri, che dovevano essere adottati, ciò
che era giusto e ciò che era sbagliato. Non voglio dilungarmi su questo, perché
è ovvio che i convenuti facessero di tutto per costruire la nuova casta di
sacerdoti dominanti. Questo portò la società occidentale a regredire. Furono
anni bui fino al 1500, poi con tanto sangue versato degli studiosi illuminati
da parte della santa inquisizione, e le varie persecuzioni perpetrate nei
confronti di chi interpretava le scritture in modo diverso da quello canonico,
bruciati sul rogo per eresia. Arriviamo così ai giorni in cui c’è un’apertura
alla convivenza dei due credi, senza interferenze ne da l’una, ne dall’altra
parte, effettuate da leader che hanno capito che il mondo stava cambiando.
Ora
vi presento l’ultima religione, quella fondata dal profeta Maometto. Egli
iniziò la sua predicazione prendendo spunti dalla religione ebraica e
cristiana. All’inizio alla Mecca non fu accettata e lui, che non aveva nessuna
preparazione filosofica o teologica, si insediò a Medina. Qui la sua
predicazione fu presentata come un dono dell’Altissimo. Questa sua concezione,
basata su letture superficiali dei testi delle altre due religioni, gli diede
la facoltà di racchiudere nelle sue mani un potere assoluto: religioso,
militare, politico e giudiziario. Egli presentava il suo governo terreno come
il volere di Allah, un concetto essenziale per l’Islam che rifiuta lo stato
laico. Il progetto militare di riunire le tribù che abitavano le città vicine,
sotto l’unica bandiera dell’Islam, all’inizio fallì e Maometto ne attribuì la
colpa alle tribù ebraiche di Medina che distrusse sistematicamente. (623 - 625)
Questo lo rafforzò. In poche parole si comportò come un tipico sovrano orientale
che invece di attribuirsi origini divine, si attribuì una missione divina
(ancora peggio). Nel 630 d.c. impose il nuovo Islam alla Mecca, in breve tutte
le tribù d’Arabia furono riunite e in meno di un secolo, (approfittando della
debolezza dell’impero romano d’oriente e dei persiani sempre in guerra tra
loro), conquistarono un impero che andava dall’India alla Spagna, tutto nel
nome di Allah.
Questa
disquisizione sulle religioni serve per affrontare la mia opinione finale su
quanto sta succedendo nel mondo. Tutti questi attacchi alla nostra libertà,
compiuti da immigrati di seconda generazione, montati da fanatici integralisti,
fa parte di un piano più ampio, atto a destabilizzare il modo di vivere delle nazioni
europee. Gli innumerevoli sbarchi di profughi sono una minaccia, perché
porteranno la nostra società al collasso. La mancata integrazione di coloro che
vengono da noi in fuga dalla guerra, il voler mantenere a tutti i costi le loro
tradizioni, (ritenendosi anche offesi dalle nostre) non permetterà mai una
società multiculturale, pacifica. Le differenze culturali sono enormi e voglio
dire agli antipodi: io non sono un sociologo, e per spiegare come la penso
voglio rifarmi alla natura. Quando in un ecosistema viene immesso un elemento estraneo,
provoca gravi perturbazioni. Rompe la fitta rete di equilibri ed interazioni
dei componenti autoctoni, entrando in competizione. Questo per dire (e ora
parlo dell’Italia) che in un paese già in crisi per la mancanza di lavoro, dove
Quattro milioni e 598mila persone vivono in povertà, il delicatissimo
equilibrio viene rotto all’istante. Quale la conclusione più logica a questo?
Io penso che si scatenerà una guerra tra poveri, con gravissime conseguenze. Voglio dire una cosa ai miei compatrioti e a
coloro che ci governano che del buonismo e della tolleranza ne hanno fatto
bandiera, di rinsavire e di vedere la situazione reale. Noi italiani siamo
giudicati come un branco di pecore, e dobbiamo essere comandati perché stupidi,
ma la pecora è paziente ed ha un difetto: se morde non lascia la presa, devi
ucciderla per liberartene. L’unione europea ci ha lasciato soli a fronteggiare
questa emergenza e, dato che noi siamo il confine Sud, tutti i migranti raccolti in mare, anche da navi straniere,
dove vengono scaricati? In Italia, “Refugium Peccatorum”. Basta, è diventato un
vero e proprio affare per alcune cooperative, associazioni no profit, e tanta
altra gente che non lo fa per umanità, ma solo a scopo di lucro. Basta, con
quei politici che dicono che i migranti sono una risorsa. I migranti sono un
peso per il nostro tessuto sociale. Qualcuno ora dirà che sto delirando, che
sono un razzista, sull’onda di tutti e di questo buonismo alla Charles Dickens.
L’integrazione non ci sarà mai, con coloro che basano la loro vita su un libro
che al suo interno racchiude messaggi di violenza e di sottomissione al credo,
anche con la forza. Gli Italiani sono diventati persone di serie B perché
qualche imbecille ha deciso così. Noi siamo governati da gente senza cultura,
che sbandiera frasi fatte, raccolte qui e la. Un popolo fiero, come il nostro,
oggi è diventato l’ultima ruota del carrozzone europeo; tanto alle nazioni
dell’unione cosa frega? Non sono loro in prima linea. Gente che regala miliardi
alla Turchia, paese che riconosce il tribunale dell’Aja a fasi alterne. E noi
per aver espulso tre tunisini, non aventi diritto, siamo stati condannati a risarcirli
per aver violato i loro diritti umani. Nessuno ha il coraggio di dire che siamo
in piena terza guerra mondiale non dichiarata, combattuta con mezzi non
convenzionali da gruppi integralisti, foraggiati dalle nazioni Arabe, i cui
governati sono più viscidi dei serpenti (chiedo scusa ai serpenti creature
stupende), che con salamelecchi e inchini vari pugnalano l’occidente alle
spalle. Qui mi fermo, ci sarebbe ancora tanto da scrivere. Chiudo con la frese
di Voltaire e il motto del grande presidente: Pertini.
“La
mia libertà finisce, dove inizia la vostra”.
“Viva
l’Italia, Viva la Repubblica”.
Ed
io vorrei aggiungere “Ricordiamo da dove nasce l’Italia”
La
foto che ho messo dichiara in modo esplicito a cosa andrà incontro la civiltà
occidentale se non apre gli occhi.
Alessandro
Lemucchi ©