mercoledì 12 marzo 2014

Atropo




La tristezza informe garbuglio

di emozioni domina la solitudine.

Ombre cangianti danzano

nei meandri della memoria.

I piccoli fili d’oro

intrecciati da Lachesi

ormai sbiaditi dall’acido del tempo

echi di ultime sillabe

armoniose e melanconiche 

unica ossessione indefinibile.

Fantasmi di gioia passata

vanno a cesellare i pilastri

dell’ultima stanza dell’esistenza.

Nel crepuscolo nebbioso

indistinti damascati polverosi

frammenti di sorrisi

ridotti in ghigni diabolici

ondeggiano appesi.

Testimoni di una vita

priva di stimoli

giunta sull’orlo dell’abisso

di cui Atropo è unica padrona.

1 commento:

  1. "Quando la memoria da pregio, diventa un difetto; perché sovrastante di ricordi belli, irrompe nella realtà angosciosa, vissuta dalla persona.Non c'è dolore più grande, quello che riesce a dare, crudelmente, la memoria ad un'anima sensibile e fragile".

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