La tristezza informe garbuglio
di emozioni domina la solitudine.
Ombre cangianti danzano
nei meandri della memoria.
I piccoli fili d’oro
intrecciati da Lachesi
ormai sbiaditi dall’acido del tempo
echi di ultime sillabe
armoniose e melanconiche
unica ossessione indefinibile.
Fantasmi di gioia passata
vanno a cesellare i pilastri
dell’ultima stanza dell’esistenza.
Nel crepuscolo nebbioso
indistinti damascati polverosi
frammenti di sorrisi
ridotti in ghigni diabolici
ondeggiano appesi.
Testimoni di una vita
priva di stimoli
giunta sull’orlo dell’abisso
di cui Atropo è unica padrona.
"Quando la memoria da pregio, diventa un difetto; perché sovrastante di ricordi belli, irrompe nella realtà angosciosa, vissuta dalla persona.Non c'è dolore più grande, quello che riesce a dare, crudelmente, la memoria ad un'anima sensibile e fragile".
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