giovedì 13 marzo 2014

Venere

L’alma funesta sia
tradita dalla Dea
che dell’amor è pria.
L’ordine a Lachesi fu dato
d’intrecciar solo fili neri nel fato.
Crudele capriccio il suo
che prima di passione il cor consuma
e poi con dardo iniquo
trafigge e frantuma.
L’alma dolente si raggela
dolci parole non più albergano
e manto nero disvela
a coprir tormento inumano.
Dei sentimenti ingenuamente svelati
arde la pira
perché proditoriamente calpestati.
Abbi pietà o Dea della mia pena
di Eris porgimi il calice
e dona alla mente l’oblio che aliena.

Alessandro Lemucchi ©
Tutti i diritti riservati

Pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni.Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni.

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