La rotta dell'esistenza
Non imploravo null'altro,
solo un po’ d’amore.
La vela è alzata,
la meta è lontana.
Il grande oceano dell’esistenza
ora placido, ora ruggente.
Spettator silente
correnti avverse
alla traversata pone.
Il timone fisso sulla rotta
la mano leggera lo carezza,
attenta a ogni tremito
a ogni palpito di cuore.
Una melodia dispersa nel vento
un canto lontano,
richiamo incantatore m’attrae.
Novello Diogene cerco
l’altra metà dell’anima
rubata all'inizio dei tempi
da Zeus invidioso
della perfezione umana.
Struggente desiderio il mio,
Eros mosso a compassione
incrocia le rotte
uno sguardo fugace
e sinfonia d’amore esplode.
Mille stelle l’universo crea
per consacrare all'eternità
l’unione ritrovata.
Alessandro Lemucchi ©
Tutti i diritti riservati
Pubblicata ai sensi della
Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni.Opera pubblicata ai sensi
della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni.
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